SPIDER-MAN – IL PESO DI ESSERE EROE
Torna l’Uomo Ragno in un nuovo capitolo di uno dei personaggi Marvel più amati di sempre.
C’è un aspetto che davvero affascina di questa nuova versione di Spider-Man, di nuovo protagonista nel secondo capitolo dal titolo Far From Home. Marvel Studios, dopo l’accordo ottenuto con Sony (che fino a quel momento deteneva i diritti cinematografici esclusivi dell’intero Spiderverse), ha voluto sin da subito mettere in chiaro una caratteristica per nulla secondaria del personaggio dell’Uomo Ragno: l’età. È proprio da lì che il primo film, Homecoming, è partito, ed è da quel punto che ha cercato di distanziarsi dai suoi predecessori.

Se gli ultimi due adattamenti non sono rimasti impressi nella mente del pubblico, è innegabile tuttavia il contributo che Sam Raimi ha dato a Spider-Man con la sua trilogia. Siamo verso la fine degli anni ‘90. I cinecomic non erano ancora considerati delle macchine produttive di successo. Ciò nonostante, Raimi è stato capace di unire generi più disparati (l’horror, la commedia e l’action) grazie cui è stato possibile realizzare un racconto personale e allo stesso tempo di grande intrattenimento. In poche parole: innovativo. Su questo, ci sono poche discussioni.
Gli autori sono dunque consapevoli la strada dell’imitazione è ricca di insidie. L’errore è dietro l’angolo, e per questo motivo questo secondo reboot ha deciso di svoltare, concentrandosi su un giovane delle superiori che improvvisamente si trova a dover fare i conti con un potere all’inizio molto più grande di lui.
Fino a qui, alcuni punti di contatto con passato ci sono ancora, ma è lo stile a rendere Homecoming attaccato alla modernità, come lo era del resto il fumetto al suo debutto. Spensieratezza, problemi adolescenziali, prime cotte, le punizioni a scuola. Tutti questi sono fasi che hanno toccato qualsiasi giovane nei banchi di scuola, e il pensiero, per chi ha visto alcuni film di John Hughes, va a storie come Breakfast Club o Una pazza giornata di vacanza, tutti con al centro loro, i ragazzi. Lo stesso Tom Holland, in un’intervista rilasciata a Collider, mette in evidenza le differenze tra film come quello che tra poco arriverà nelle sale e i grandi crossover cinematografici come quello con al centro i Vendicatori. “I film degli Avengers si sentono così lontani da quello che stavamo facendo in Homecoming. I nostri film parlano di persone che sono davvero radicate nella realtà. Quando entri nel mondo dei Vendicatori avviene l’esatto contrario, perché abbiamo personaggi provenienti da tutta un’altra galassia”. Dopo i fatti avvenuti in Avengers Endgame, per lui è arrivato il momento di una piccola vacanza, che, per come sono andate le cose, è davvero meritata. Ma ora lui non può essere più considerato solo un semplice ragazzino di quartiere, perché la scelta di salire su quell’astronave durante Infinity War l’ha portato a essere un Vendicatore a tutti gli effetti. E questo, dispiace per lui, vuol dire che non esiste alcuna ricreazione, quella pausa che c’è tra una lezione e l’altra. In questo le due facce dell’Uomo Ragno coincidono ed emergeranno anche in Far From Home, distribuito da Warner Bros.